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Erenburg, Il'ja Grigor'evic.

Scrittore sovietico di origine ebraica. Partecipò ai moti studenteschi del 1905, poi emigrò in Francia nel 1908. Dopo la Rivoluzione d'Ottobre ritornò in Russia, benché contrario al regime bolscevico. Tornato a Parigi come corrispondente delle "Izvestjia", fu espulso come sovversivo. Fu poi in Belgio e a Berlino. L'opera che gli diede successo fu Le straordinarie avventure di Julio Jurenito (1922, trad. it. 1946), romanzo che metteva in scena capitalisti e banditi, intellettuali e teppisti, un alter ego dell'autore e il papa. è questa la migliore stagione di E.; l'ironia, il grottesco, il sarcasmo, lo spirito anarchico dominano i romanzi di quest'epoca, tra i quali possiamo ricordare: Trust D.E. (1923), L'amore di G. Ney (1924), Nel vicolo Protocny (1927), ritratto dei quartieri poveri di Mosca nel periodo della NEP. Con La congiura degli uguali (1928) lo vediamo schierarsi col Realismo socialista. è il periodo di una grigia produzione di romanzi sentimentali e ottimistici. Con Il disgelo (1954) ha avuto il merito di suscitare, nella conformistica letteratura sovietica, una stagione di fruttuosi dibattiti (Kiev 1891 - Mosca 1967).